sabato 4 agosto 2012

Perchè a Tarcento...

Perchè a Tarcento,

di ‘sti periodi,

è tutto un calar di brache!



Sarà l'estate che porta frivolezza

o una società senza criterio

ma la promiscuità degli interessi

che in questa cittadina si osservano,

rendono la disillusione reale.



Istituzioni religiose che hanno oramai abbandonato i fedeli,

si fanno sentire per la conquista delle agognate posizioni,

tacendo però la deriva morale della cittadinanza.



Istituzioni civili spogliate dello spirito volontario,

confondono i ruoli clientelari con gli obiettivi pubblici,

trovando nelle loro azioni possibilità di mercéde, vantaggio o futura utilità.



E i singoli che potrebbero esprimere il lor pensiero,

preferiscono adeguarsi alle altrui scelte

nascondendosi o godendo dei poveri frutti personali ricavati.



A coloro che con uno slancio di dignità,

non hanno accettano la circostanza,

è fatto in qualche modo sapere che è meglio lo facciano con rassegnazione.



Non rimane che attestare,

che a Tarcento di ‘sti periodi,

è tutto un calar di brache!





< Se conclusioni si possono trarre, mi sembra si debba dire che dobbiamo conoscere molto di più sulle "norme" che quotidianamente regolano la vita economica (e sociale, NdR) corrente a tutti i livelli e come queste si pongono in rapporto al diritto ufficiale. > testo tratto da Costituzione fascista e governo dell'economia: alcuni riscontri in Friuli.

domenica 22 luglio 2012

Sportcrazia, lavoro e tessera del pane

(Questo è un post che pubblico "in ritardo" per varie ragioni. Spero che comunque se ne possa apprezzare il significato intrinseco)



Ricordo quando Tollis al finire del mandato elettorale precedente, inveiva ed argomentava contro l’eccessiva invadenza delle attività sportive a discapito dello spazio dedicato alla cultura, sia nelle spese di investimento comunali (palestre, campi di varie discipline eccetera) che sulle scelte rispetto al tempo scolastico e tempo libero dei ragazzini.



Per quanto mi riguarda, quello che mi ha sempre preoccupato è che la gente possa fare sport attivo piuttosto che andare a vedere altri giocare e che le strutture pubbliche risultino utilizzate da tutti e non usate da pochi “eletti” e gestite in modo troppo familistico (non sto nemmeno a ricordare che quando ero più giovane e facevo gare podistiche, non ci veniva permesso nemmeno entrare a fare qualche giro di pista al Toffoletti se non eri “accompagnato” da un amico degli amici che era parente di… e non voglio fare nomi).



Al momento non so neanche se per i ragazzi e le persone non inquadrate in qualche società sportiva, ci siano degli spazi comuni e liberi per sfogarsi.



Quando l’altro giorno, però, mi è arrivato addirittura un SMS sul cellulare che mi avvisava che c’erano a disposizione le “figurine e l’album dei giocatori delle squadre del territorio” sono trasecolato. Mandare quegli Sms costa soldi pubblici ed il servizio non nasceva (credo e spero) per pubblicizzare un evento talmente sciocco. E’ chiaro che per una questione di vanità e forse di sponsorizzazioni alle società sportive va bene un’azione del genere, ma a mio avviso è una cosa completamente fuori dai compiti di una amministrazione comunale.



A meno che, tramite quest’attività, non ci sia la possibilità di aumentare il proprio consenso politico, che però viene fatto con i soldi dei contribuenti e ciò non va per niente bene.



Poi vieni a sapere che intorno alle società sportive del Tarcentino, ma soprattutto della squadra di calcio Tarcentina, gira tutta una struttura di consensi elettorali e visto che alcune persone che frequentano la società lavorano anche per il Comune, non vorrei che si creasse un meccanismo della tessera della società sportiva, come una moderna “tessera del pane”. Del resto con il nuovo regolamento di affidamento diretto (senza gara d’appalto) fino a 40 mila euro (+ I.V.A.) non è più necessario fare una gara per assegnare un lavoro a chi si desidera.



E il Sindaco Cossa si permette di offendere l’umiltà e il lavoro manuale fatto dal sottoscritto che di “tessere del pane” non ne ha mai sottoscritte (vedere la risposta che mi da a questo post).



Ed ecco che facilmente si passa dalla democrazia (parola di cui molti si riempiono la bocca) alla “Sportcrazia” con buona pace dell’assessore alla Cultura Tollis.



Andrea Meneghetti

Spoil System a Tarcento

Anche a Tarcento, come dovunque, si vedono avvicendamenti che rientrano nel solco dello Spoil System: Leggi articolo del Messaggero Veneto sul CdA dell'Opera Pia Coianiz. Una pratica dal dubbio valore etico che personalmente ritengo debba essere ridotta ai minimi termini in qualsiasi contesto politico-istituzionale.

Nel segno della continuità gerontocratica (del resto si parla di casa di riposo) e clientelare, quindi, anche a Tarcento si scelgono per le cariche di nomina comunale persone legate alla fazione della coalizione vincente.

Quello che fa sorridere è come il Sindaco cerchi di "indorare la pillola" con frasi che tentano di giustificare delle nomine che non hanno niente a che fare con il "Merit System" e che palesano l'estraneità dei due personaggi nominati al nuovo ruolo. Eppoi, se ringrazia tanto «i consiglieri uscenti che hanno dimostrato impegno e capacità nel loro operato di questi cinque anni», serviva davvero cambiarli? Solo se non avessero dimostrato capacità sarebbero stati da sostituire! La situazione è quindi ridicola ed esilarante.

Chiaramente le nomine sono dei contentini di gratificazione perchè le caratteristiche di selezione declamate dal Sindaco, appartengono a moltissime persone all'interno della cittadinanza tarcentina; certo all'interno della cittadinanza non tutti sono del "giro fraterno" dell'Assessore Tollis o votanti in Consiglio Comunale.

Quindi è del tutto normale (anche se forse non giusto) che le cose vadano così, anche in una coalizione che millantava il dialogo e la condivisione delle decisioni.

Andrea Meneghetti

sabato 12 maggio 2012

Barzellette Tarcentine

Un candidato sindaco durante un comizio elettorale dice in friulano: "... scusait s'o dopri une peraule ingles, ma il leitmotiv, de campagne elettoral dei nestris aversaris a l'è stat....".
Alla fine del comizio, un candidato consigliere che gli era seduto in parte, timidamente, fa notare al candidato sindaco che leitmotiv è una parola tedesca, per non incorrere in future brutte figure.
Al che un altro candidato, con disprezzo, dice al primo: "Non vorrai mica contraddire il tuo candidato sindaco!". Questo secondo candidato è diventato il vice-sindaco.

giovedì 10 maggio 2012

Guardare a Tricesimo per capire Tarcento



Dopo le elezioni a Tricesimo e visto come si sono svolte, possiamo capire molto meglio ciò che è accaduto un anno fa a Tarcento nell'ambito della coalizione del centro-sinistra.



In poche parole questo è quello che successo in entrambi i comuni: il consigliere regionale Baiutti ha lavorato in modo da mettere i suoi uomini, figli della diaspora socialista, nei comuni dove poteva esercitare la sua influenza.



Non capivo, durante il periodo elettorale del 2011, perchè c'era continuamente il richiamo di questo nome, il bloccarsi sulle decisioni per parlarvici prima, avere la sua presenza a qualche comizio elettorale.



Dopo il disastro di Tricesimo (del quale dobbiamo imputare la colpa proprio a Baiutti) si capisce che anche a Tarcento si sia rischiata la debacle e che solo la lungimiranza di Walter Tomada, di una parte del PD e anche nostra (scusate la modestia) ha consentito che non vi fosse una spaccatura. Tutti gli altri hanno partecipato per interessi personali e non di unità.



Nonostante tutto Tomada ha dovuto pagare dazio e noi, per quanto ci riguarda abbiamo dovuto seguire una linea difficile ma con l'obiettivo di mantenere l'unione del tavolo, proprio memori della strada tracciata dallo stesso Tomada anche se si sono dovute accettare situazioni al limite del ridicolo da un lato e di offesa dall'altro. Per fortuna il tempo sarà galantuomo e alcune traccie sono ancora presenti su internet come monito (vedi unitipertarcento.blogspot.com) ed altre sono passate per le caselle e-mail dei candidati della coalizione.



Col senno di poi, la scelta ha pagato, perchè fatte le somme dei voti, la spaccatura in seno al centro sinistra Morenico, ha soltanto fatto vincere una destra stanca con le stesse percentuali che ha raccolto l'anno scorso a Tarcento. Chissà se qualcuno presenterà mai il conto a Baiutti del disastro combinato e a questo punto bisogna guardare in casa PD se ci sarà la forza di far regolarizzare una situazione insostenibile che fa rimanere indietro il Friuli in termini di alleanze e di ricambio dirigenziale, dove si sconta anche il fatto che in questa regione c'è ancora troppo tradizionalismo e paura per il futuro.



Ora rimane da capire qual'è il disegno dietro a tutto ciò o meglio, chi c'è dietro Baiutti, qualcuno parla di Saro, ma io non posso confermare visto che mi tengo ben fuori dai salotti “buoni” di destra e di sinistra e non ho nemmeno intenzione di entrarvici.



Come ultima considerazione ricordo che quando Cossa latrava ai quattro venti la sua NON appartenenza politica, ci lasciava intravvedere il collare e la catena alla quale era legato; ora invece al diradarsi delle nebbie strategiche intravvediamo finalmente anche la faccia del padrone e le sue intenzioni.



Andrea Meneghetti

martedì 21 febbraio 2012

La cortese e celere risposta del Sindaco Celio Cossa

Cari Andrea e Gelmina, quanto chiedete corrisponde al vero e si tratta di un adeguamento alle legge nazionale.

La legge attribuisce la possibilità di ricorrere all'affidamento diretto al responsabile del procedimento, alias un tecnico e non un politico. Si tratta di procedure che prevedono una preventiva indagine di mercato e che spettano esclusivamente al responsabile dell’ufficio, il politico non puo’ mettere becco.

Non si apre alcun spazio quindi a clientelismi e favoritismi in funzione di consensi politici e personali.

A tal proposito continuerò ad assicurare e garantire il mio impegno personale, della giunta e di tutta la maggioranza per una conduzione sempre trasparente ed imparziale delle scelte amministrative e per una precisa e corretta vigilanza sull’operato degli uffici.

La legge, e le richieste degli uffici per adeguarsi ad essa, vanno nel senso di una maggior velocita’ ed efficienza dei lavori, almeno di quelli di piccolo importo. La procedura di affidamento diretto è notevolmente piu’ veloce, fa risparmiare molto tempo e passaggi burocratici e conseguentemente rende l’amministrazione piu’ efficiente ed efficace.

Queste sono le motivazioni che ci hanno indotto ad adeguarci alla legge.

Mandi

Celio Cossa

lunedì 20 febbraio 2012

URGENTE: richiesta di chiarimento


Con la presente richiediamo formalmente a tutta la coalizione se risulta a verità la notizia che l'Amministrazione Comunale avrebbe alzato a 40 mila euro più I.V.A. gli importi degli affidi diretti (cioè senza gara d'appalto).

Già la prima azione di alzarla a 20 mila euro ci aveva lasciati alquanto basiti e dubbiosi sulle reali motivazioni ma se questo fosse vero ci dissoceremo formalmente e pubblicamente da un atto che non ci trova per nulla contenti perché crea lo spazio a clientelismi e favoritismi, anche in funzione di consensi politici e personali.

Un atto che va contro qualsiasi buon senso e non favorisce il buon governo per il rischio di mancata trasparenza nelle decisioni economiche comunali in un periodo politico che invece ne ha estremamente bisogno.

Rimaniamo quindi in attesa di un celere chiarimento che contempli anche le motivazioni che hanno portato a questa decisione.

Andrea Meneghetti
Genni Fantig

Italia dei Valori - Tarcento

sabato 11 febbraio 2012

I Tarpol: il gelo della politica

martedì 7 febbraio 2012

Emergenza abitativa: quando la coalizione Tarcentina ci snobbava

Leggendo questo articolo del Messaggero Veneto ho sospirato.

Infatti, quando prima delle elezioni, al tavolo per la creazione della coalizione di sinistra, avevamo proposto di mettere nel programma una azione per l'edilizia popolare indirizzato a giovani e famiglie recuperando le case vecchie e sfitte di Tarcento, siamo stati trattati come dei sognatori, delle persone che non sanno di cosa parlano.

La nostra idea partiva proprio dalla esigenza, toccata con mano, di edilizia residenziale ad un costo piu' accessibile.

Il nervosismo che si sentiva nei nostri confronti non capivo se nascesse dalla paura che gli si rubasse un cavallo di battaglia (ad un partito come S.e.l.) o perche' erano troppo interessati a spartirsi la torta e fare i loro interessi e queste intromissioni distoglievano dall'obiettivo ultimo.

Ad oggi non saprei rispondere a quella domanda ma sicuramente l'entusiasmo dell'inizio e' gia' finito e tutte le altre proposte rimarranno delle idee inascoltate.

Certo che poteva essere almeno un'idea per contrastare alcune criticita' del nostro territorio in questo periodo.

E' un peccato che si debba vivere aspettando...anche perche' allo stesso tavolo dicevano che era il momento di noi giovani e che ci avrebbero dato spazio. A furia di aspettare non siamo nemmeno piu' giovani. Ma il vero peccato e' che non ci siamo resi conto che ci stavano prendendo per il culo.

Andrea Meneghetti
(Italia dei Valori)

Gli amichetti del tarcentino e del collinare

Interessante questa notizia:
patron giro del Friuli organizza anche il giro della prostituzione

soprattutto perche' e' amico di vari personaggi della vita pubblica del tarcentino e del collinare in genere.

Fare nomi e' sgradevole oltre che fuori di luogo ma quando li risentirete parlare capirete molte piu' cose.

Andrea Meneghetti

mercoledì 25 gennaio 2012

Ci vorrebbe un Cappello – Di Natale

La mia non è una nostalgia per le passate festività natalizie ma bensì vuole essere una riflessione sul momento culturale che caratterizza la società friulana e più in generale quella italiana.

Oramai esprimere un pensiero è quasi impossibile nella nostra società, perché oltre a non esistere più gli spazi fisici nel quale trovarsi, non ci sono soprattutto gli spazi mentali delle persone. In altre parole, la gente è proprio incapace di fare dei ragionamenti sociali che vadano oltre al “mangiare-bere-figa-udinese-metallica” (o un qualsiasi altro artista che verrà ad esibirsi a Udine). Tabula rasa nelle menti, una tremenda apatia che si riscontra anche negli studenti universitari: quei quattro che ancora discutono fanno dei discorsi così superficiali e così poco strutturati che fanno quasi tenerezza ad essere ascoltati (perché loro almeno dicono qualcosa).

I nuovi filosofi sono i giocatori e gli allenatori di calcio. Se uno nel suo tempo libero va a guardare una partita non è una brutta cosa, ma impostare tutta la vita sociale intorno a questo sistema (non)-culturale è drammatico.

In questo quadro è da un po' che seguo l'evolversi della dinamica di promozione dell'attività per far ottenere al poeta Cappello i benefici della legge Bacchelli. I politici con fare benevolo, a parole sostengono questa azione, ma a me sembra che lo facciano poco convintamente e per un tornaconto di visibilità personale. Seppur con molti estimatori, poi, il gruppo di facebook ad oggi ha circa 1200 aderenti che non sembrano sufficienti a creare un movimento che si possa definire “importante”. Ma il tutto sembra andare su un binario di stanchezza, senza una consistente dimensione culturale della motivazione per la quale il beneficio dovrebbe essere dato e senza un riverbero sul territorio.

Allora viene da chiedersi se alla fine gli daranno questo beneficio perché, purtroppo per lui, è su una sedia a rotelle e non per una unanime condivisione delle sue capacità letterarie.

Per smuovere i friulani, per aumentare “l'appeal” a questa azione, ci vorrebbe quindi un Cappello – Di Natale. Cioè, purtroppo, per stimolare i friulani a sostenere i figli di cultura della propria terra, bisogna creare un personaggio, di bassa cultura, che sappia dare due calci al pallone. Vedreste allora, che risposta ci sarebbe. Dato che la Bacchelli può essere chiesta anche per gli sportivi, non stenterei a credere che ci sarebbe gente già in sciopero della fame se il beneficiario fosse un idolo del calcio bianconero.

Ed il pensiero più amaro che ho ora, è che questa terra se avesse un altro Pasolini, non se ne accorgerebbe nemmeno. E non se ne accorgerebbero nemmeno coloro che promuovono la Bacchelli per Cappello.

Andrea Meneghetti