domenica 1 novembre 2015

L’Assessorato alla Sottocultura


Stamattina mi sono recato a Villa Moretti per vedere la mostra “dimensioni dell’arte” che è stata ampiamente pubblicizzata. Purtroppo, mi è stato impossibile dare un giudizio visto che i cancelli erano chiusi. Eppure sono andato in orario di apertura e c’era anche un signore di Roma che ha chiesto a me delucidazioni su come entrare. Io chiaramente, non ho potuto dare una risposta.

Rientrando, comunque in una magnifica giornata di sole, mi sono chiesto: cosa ci troviamo dopo quattro anni e mezzo di attività di questo assessorato? Se l’assessorato ai lavori pubblici fa costruire una strada o fa costruire un ponte, le opere si vedono, sono tangibili, con i loro pregi e i loro difetti. Ma anche i soldi spesi da un assessorato alla cultura possono essere valutati in termini pratici. E allora mi chiedo, quale è il progetto di fondo dell’attività culturale dall’assessorato alla cultura di Tarcento? Dove sono le strutture intellettive e mentali proposte per la gente di questo territorio? Quale è il legame delle quattro mostre messe in piedi rispetto alle difficoltà della vita e delle esigenze della gente?

Quello che mi preoccupa è che questo modo proposto di approcciare la realtà, assolutamente sganciato dall’affanno che la maggior parte della popolazione si trova ad affrontare ogni giorno, sia un ulteriore fardello che questa terra deve sopportare, nonostante l’estremo bisogno di un cambiamento di passo.

La colpa grave, oltre a continuare a distogliere risorse pubbliche per attività futili, è che le idee dei giovani sono lasciate marcire. Le avanguardie non ci sono. Il futuro non è presente e non è contemplato. E nel contempo, non c’è una modulazione dell’offerta e nemmeno una proposta culturale che investa tutta la popolazione nella sua interezza. Quindi, se vogliamo andare a vedere anche dall’altra parte e non solo concentrarsi sull’incapacità di captare le esigenze dei giovani, racconto che mi sono ritrovato alla apertura dell’anno accademico dell’Università della Terza Età del Tarcentino dove non c’era nessun rappresentante dell’amministrazione comunale, nessun rappresentante del consiglio e men che meno dell’assessore alla cultura!

Ci troviamo quindi, con questo assessorato, di fronte all’espressione di una cultura di parte, ma nemmeno elitaria. Non abbiamo punte di cultura che ci aprano gli occhi su diversi scenari (economico, industriale, storico, letterario, scientifico, giuridico, turistico-alimentare). Se nell’amministrazione precedente l’assessorato alla cultura era stato praticamente chiuso, per manifesta incapacità e di ruolo non confacente dell’assessore, ora siamo giunti alla post-ricolonizzazione delle strutture pubbliche per fare attività da circolo privato. Di livello nemmeno dopolavorista.

Questo assessorato, è l’espressione della gerontocrazia, male tutto italiano. Dove non solo gli anziani sono andati in pensione piuttosto giovani, ma hanno alle volte delle pensioni più alte degli stipendi della popolazione attiva lavoratrice. Una distorsione malefica che renderà la vecchiaia difficilissima a chi la dovrà affrontare tra 10, 20 o 30 anni. E le cui conseguenze le vediamo già ora nella popolazione con esodati, disoccupati 40-50enni, cassaintegrati, eccetera eccetera. Ad esempio, l’assessorato, invece di organizzare mostre per far appendere i quadri all’assessore al bilancio, dovrebbe organizzare corsi ed attività per recuperare queste professionalità o per stimolare di più quelle di giovani che sono disoccupati mantenuti a casa dai genitori, senza un futuro, a vent’anni!

Ma il punto è che essendosi impossessati anche dei gangli culturali, aggrappatisi come cozze allo scoglio, questa pseudo classe dirigente, ci destina a subire anche una insipida e velleitaria espressione intellettiva. Che è pure volgare quando si vezzeggia con i soldi di tutti di risultati inesistenti. Vedasi a tal proposito la serata di premiazione di Cappello a Tarcento: una passerella avulsa dal contesto sociale e produttivo tarcentino che è finita in niente. Visto che poi a Cappello si sono fornite altre passerelle, tutte pagate con i contributi pubblici, dove i sorrisi e le lodi si sprecavano, a scapito di tutti quelli che a lavorare ci devono andare veramente. A Tarcento le serate sarebbero dovute andare in tutt’altra direzione!

Questo assessorato quindi si caratterizza non per proposta culturale ma appunto per sottocultura e clientelismo culturale, se non alle volte anche familistico. Passerelle fatte fare agli amici, perché tali. Sottocultura stantia, che non sa di naftalina, ma proprio di muffa, di marcio. Ci fa perdere occasioni perché bloccati su ideologie di 50 anni fa.

E il sindaco? “Bire e Balon”! Queste sono altre forme di sottocultura, che vanno bene per la domenica, ma gli altri giorni della settimana servirebbe qualcosina in più, in attesa della prossima beatificazione di Cappello a spese dei contribuenti.
 
Andrea Meneghetti

giovedì 12 dicembre 2013

MANIFESTAZIONE - MANDATE A DIRE ALL'IMPERATORE!



Manifesteremo contro lo sperpero delle risorse pubbliche, contro il clientelismo e le forme ostentate della falsa cultura:

VENERDI’ 13 DICEMBRE 2013
DALLE ORE 19:30
FUORI DELL’AUDITORIUM DELLE SCUOLE MEDIE

lunedì 9 dicembre 2013

MANDATE A DIRE ALL’IMPERATORE



MANDATE A DIRE ALL’IMPERATORE

Mandate a dire all’imperatore che il mondo è cambiato,
mandategli a dire che lui non ci rappresenta più,
mandategli a dire che il mondo sul quale si è arroccato si sta sfaldando.

Mandate a dire all’imperatore che la sua cultura dozzinale è morta;
mandategli a dire che la sua cultura senza congiuntivi è scarsa in partenza, perché è una cultura che non produce ricchezza in quanto settaria e distorta nei contenuti;
mandategli a dire che la sua cultura è stata un vezzo per provare a distinguersi, ma che invece ci ha rinchiuso in un ghetto di povertà;
mandategli a dire che purtroppo questa sua idea di cultura non lascia tracce indelebili, ma anzi toglie forza all’espressione delle avanguardie.

Mandate a dire all’imperatore che i diritti di cui si riempie la bocca sono anche quelli degli altri;
mandategli a dire che quando prende voti turlupinando i giovani dicendo che gli darà spazi, deve ricordarsi che i giovani non sono soltanto i suoi di figli e quelli della sua congrega;
mandategli a dire che farsi paladino della Pace sulla carta e autoimporsi come tale nelle istituzioni pubbliche significa anche il rispetto degli altri e delle altrui idee;
mandategli a dire che quando nelle campagne elettorali per racimolare voti usa come vessillo "la difesa delle donne contro le forme di violenza", deve davvero rispettare la differenza di genere, dandogli spazi e non offendendole in maniera greve e volgare per eliminarle politicamente.

Mandate a dire all’imperatore che il sistema clientelare dei sui amici e delle sue poltrone non si sostiene più economicamente;
mandategli a dire che la tecnica dell’impallinamento delle persone con qualità ma che potevano anche criticarlo non ha portato giovamento alcuno;
mandategli a dire che essersi creato una schiera di collaboranti nani dal punto di vista culturale e intellettivo, ha manifestato apertamente tutte le sue carenze e ci ha lasciato tutti più poveri.

Mandate a dire all’imperatore che non gli pagheremo più la pensione e che non vorremmo più pagare le prebende sue e dei suoi amici;
mandategli a dire che anche lui ha reso questa Italia invivibile e clientelare;
mandategli a dire che per noi può crollare tutto definitivamente e che questo cambiamento si porti via anche lui.

Andrea Meneghetti

domenica 2 giugno 2013

CAPIRE LA POLITICA E IL DEGRADO FRIULANO ATTRAVERSO L’ANALISI DELLA NOMINA AD ASSESSORE DI GABRIELE GIACOMINI AL COMUNE DI UDINE

Convegno di protesta per una nuova politica locale, per evitare che un giorno non si debba finire a dover chiedere a questi miseri soggetti favori con il cappello in mano! Perché con la povertà (economica e culturale) che questi portano avanti saremo costretti a chiedere favori per sopravvivere!

LOCANDINA CONVEGNO

“CAPIRE LA POLITICA E IL DEGRADO FRIULANO ATTRAVERSO L’ANALISI DELLA NOMINA AD ASSESSORE DI GABRIELE GIACOMINI AL COMUNE DI UDINE”
Retrospettiva politica svelatrice delle trame arroganti del centrosinistra friulano nel contesto degradato e depresso della regione Friuli Venezia Giulia
Venerdì 14 Giugno ore 18:30
Sala degli affreschi, Via Mantica, 29 - UDINE

domenica 21 aprile 2013

UPIM: UDINE, PREOCCUPANTEMENTE INSIGNIFICANTE E MEDIOCRE

 Clicca sul link qua sotto e verrai mandato all'articolo!


dal sito gemello quiudinelibera

sabato 4 agosto 2012

Perchè a Tarcento...

Perchè a Tarcento,

di ‘sti periodi,

è tutto un calar di brache!



Sarà l'estate che porta frivolezza

o una società senza criterio

ma la promiscuità degli interessi

che in questa cittadina si osservano,

rendono la disillusione reale.



Istituzioni religiose che hanno oramai abbandonato i fedeli,

si fanno sentire per la conquista delle agognate posizioni,

tacendo però la deriva morale della cittadinanza.



Istituzioni civili spogliate dello spirito volontario,

confondono i ruoli clientelari con gli obiettivi pubblici,

trovando nelle loro azioni possibilità di mercéde, vantaggio o futura utilità.



E i singoli che potrebbero esprimere il lor pensiero,

preferiscono adeguarsi alle altrui scelte

nascondendosi o godendo dei poveri frutti personali ricavati.



A coloro che con uno slancio di dignità,

non hanno accettano la circostanza,

è fatto in qualche modo sapere che è meglio lo facciano con rassegnazione.



Non rimane che attestare,

che a Tarcento di ‘sti periodi,

è tutto un calar di brache!





< Se conclusioni si possono trarre, mi sembra si debba dire che dobbiamo conoscere molto di più sulle "norme" che quotidianamente regolano la vita economica (e sociale, NdR) corrente a tutti i livelli e come queste si pongono in rapporto al diritto ufficiale. > testo tratto da Costituzione fascista e governo dell'economia: alcuni riscontri in Friuli.

domenica 22 luglio 2012

Sportcrazia, lavoro e tessera del pane

(Questo è un post che pubblico "in ritardo" per varie ragioni. Spero che comunque se ne possa apprezzare il significato intrinseco)



Ricordo quando Tollis al finire del mandato elettorale precedente, inveiva ed argomentava contro l’eccessiva invadenza delle attività sportive a discapito dello spazio dedicato alla cultura, sia nelle spese di investimento comunali (palestre, campi di varie discipline eccetera) che sulle scelte rispetto al tempo scolastico e tempo libero dei ragazzini.



Per quanto mi riguarda, quello che mi ha sempre preoccupato è che la gente possa fare sport attivo piuttosto che andare a vedere altri giocare e che le strutture pubbliche risultino utilizzate da tutti e non usate da pochi “eletti” e gestite in modo troppo familistico (non sto nemmeno a ricordare che quando ero più giovane e facevo gare podistiche, non ci veniva permesso nemmeno entrare a fare qualche giro di pista al Toffoletti se non eri “accompagnato” da un amico degli amici che era parente di… e non voglio fare nomi).



Al momento non so neanche se per i ragazzi e le persone non inquadrate in qualche società sportiva, ci siano degli spazi comuni e liberi per sfogarsi.



Quando l’altro giorno, però, mi è arrivato addirittura un SMS sul cellulare che mi avvisava che c’erano a disposizione le “figurine e l’album dei giocatori delle squadre del territorio” sono trasecolato. Mandare quegli Sms costa soldi pubblici ed il servizio non nasceva (credo e spero) per pubblicizzare un evento talmente sciocco. E’ chiaro che per una questione di vanità e forse di sponsorizzazioni alle società sportive va bene un’azione del genere, ma a mio avviso è una cosa completamente fuori dai compiti di una amministrazione comunale.



A meno che, tramite quest’attività, non ci sia la possibilità di aumentare il proprio consenso politico, che però viene fatto con i soldi dei contribuenti e ciò non va per niente bene.



Poi vieni a sapere che intorno alle società sportive del Tarcentino, ma soprattutto della squadra di calcio Tarcentina, gira tutta una struttura di consensi elettorali e visto che alcune persone che frequentano la società lavorano anche per il Comune, non vorrei che si creasse un meccanismo della tessera della società sportiva, come una moderna “tessera del pane”. Del resto con il nuovo regolamento di affidamento diretto (senza gara d’appalto) fino a 40 mila euro (+ I.V.A.) non è più necessario fare una gara per assegnare un lavoro a chi si desidera.



E il Sindaco Cossa si permette di offendere l’umiltà e il lavoro manuale fatto dal sottoscritto che di “tessere del pane” non ne ha mai sottoscritte (vedere la risposta che mi da a questo post).



Ed ecco che facilmente si passa dalla democrazia (parola di cui molti si riempiono la bocca) alla “Sportcrazia” con buona pace dell’assessore alla Cultura Tollis.



Andrea Meneghetti