sabato 19 giugno 2010

RESOCONTO ASSEMBLEA PUBBLICA

“UN CENTRO SINISTRA CHE CERCA DI DARSI CORAGGIO”

Dall'assemblea pubblica tenutasi la sera di venerdì 18 giugno all'albergo Centrale di Tarcento e' emerso che per la compagine di opposizione, e' difficile riuscire ad incidere sulle scelte dell'amministrazione comunale in carica, ma soprattutto e' difficile comunicare questo disagio alla popolazione.
Infatti c'e' l'effettivo rischio che la gente si accontenti della mediocrita' che gli viene propinata. C'e' un senso di impotenza di fronte allo scempio sotterraneo perpetrato dalle scelte sciagurate e superficiali di questa amministrazione, che minano il futuro del nostro comune, relegandola a cittadina dormitorio, senza uno stile, senza piu' un carattere e destinata ad area di abbandono.
E questo lo si e' notato anche nel fatto che all'assemblea mancavano i cittadini delle frazioni, seppur ci fossero alcuni rappresentanti storici delle stesse. Come conseguenza, di questa distanza della popolazione dall'interesse pubblico, c'e' che la gente non ha una percezione della riduzione dei servizi sul territorio, della mancata manutenzione della viabilita', del verde pubblico e delle strutture di valorizzazione territoriale che hanno anche funzione turistica.
Tutti i progetti della passata amministrazione, seppur spinti da una favorevole congiuntura economica, sono oramai lasciati a se stessi o abbandonati per ripicca, nonostante i cospicui investimenti che erano stati fatti.
Villa Moretti, dopo i milioni spesi e l'impegno logorante profuso per darle l'antico splendore, e' usata per fare balli e cene che, oltre a non dare nessun respiro di tipo culturale, hanno l'effetto ultimo di fare anche concorrenza ai locali tarcentini.
Il Centro Ceschia e' lasciato in decadenza. Anche se l'amministrazione non era in accordo con i progetti di quella precedente, ha creato una manchevolezza colposa, lasciando andare in malora tutto, soprattutto per mancanza di idee.
Il Forte del Bernadia, unica vera potenzialita' turistica non paesaggistica del territorio, si e' vista scippare la manifestazione sulla pace da Udine.
Un disastro su tutta la linea sia dal punto di vista della programmazione che della cultura a breve, a medio e a lungo termine.

L'unico punto davvero positivo da cui ripartire, come piu' volte e' stato sottolineato durante la serata, e' la coesione trasversale che si e' registrata un anno fa a Tarcento, sul problema del progetto della centrale a biomasse imposta al territorio con modalita' piu' che discutibili, considerato terra di conquista e di interesse personale.
Da quella esperienza sara' necessario ripartire per trovare degli spunti per affrontare un futuro che appare ancora incerto dal punto di vista economico. Anche perche' questa amministrazione continua ad avere sulle decisioni comuni (sottoscrizione di premi assicurativi con la liquidita' di cassa, nettezza urbana, raccolta dei rifiuti, costruzione di plessi scolastici non necessari ecc.), lo stesso approccio avuto con la centrale a biomasse: egocentrismo e perseguimento di convenienze personali o di partito.

E intanto la nuova piazza e' quella che vediamo, via Sottoriviera rimane ancora chiusa al traffico, ma tanti piccoli contributi a pioggia (senza programmazione) verranno assegnati per chetare gli animi e gratificare gli amici, conditi da tante pacche sulle spalle e tanti altri taglietti di vino offerti nei bar per coprire il tutto.

Andrea Meneghetti
Italia dei Valori – Tarcento
www.quitarcentolibera.blogspot.com