Leggendo questo articolo del Messaggero Veneto ho sospirato.
Infatti, quando prima delle elezioni, al tavolo per la creazione della coalizione di sinistra, avevamo proposto di mettere nel programma una azione per l'edilizia popolare indirizzato a giovani e famiglie recuperando le case vecchie e sfitte di Tarcento, siamo stati trattati come dei sognatori, delle persone che non sanno di cosa parlano.
La nostra idea partiva proprio dalla esigenza, toccata con mano, di edilizia residenziale ad un costo piu' accessibile.
Il nervosismo che si sentiva nei nostri confronti non capivo se nascesse dalla paura che gli si rubasse un cavallo di battaglia (ad un partito come S.e.l.) o perche' erano troppo interessati a spartirsi la torta e fare i loro interessi e queste intromissioni distoglievano dall'obiettivo ultimo.
Ad oggi non saprei rispondere a quella domanda ma sicuramente l'entusiasmo dell'inizio e' gia' finito e tutte le altre proposte rimarranno delle idee inascoltate.
Certo che poteva essere almeno un'idea per contrastare alcune criticita' del nostro territorio in questo periodo.
E' un peccato che si debba vivere aspettando...anche perche' allo stesso tavolo dicevano che era il momento di noi giovani e che ci avrebbero dato spazio. A furia di aspettare non siamo nemmeno piu' giovani. Ma il vero peccato e' che non ci siamo resi conto che ci stavano prendendo per il culo.
Andrea Meneghetti
(Italia dei Valori)
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