giovedì 1 settembre 2011

ADDIZIONALE IRPEF: LA POSIZIONE DI “ITALIA DEI VALORI”

Visto che piu' di qualche simpatizzante mi ha chiesto la posizione di Italia dei Valori sull'argomento dell'Addizionale Irpef, approfitto per riportarla.


LA CRONACA

La Coalizione alla quale abbiamo dato il sostegno alle elezioni amministrative, ci ha convocato, insieme a tutte le altre forze politiche per definire il da farsi, a seguito della possibilita' data dalla Regione di aumentare l'Addizionale Irpef sino al doppio rispetto a quanto gia' stabilito per il Comune di Tarcento. Sapevamo che il Bilancio era in condizioni drammatiche. Sul tavolo e' stato proposto il raddoppio dell'addizionale Irpef.

Il Sindaco Celio Cossa ha fortemente insistito che ci fosse una fascia di esenzione anche per dare un segnale sul fatto che non si vuole infierire aumentando le tasse ma si e' stati costretti dalle condizioni a contorno, sia economiche generali, ma anche a seguito della leggerezza dell'amministrazione precedente. Non tutti erano d'accordo. Noi abbiamo sostenuto l'approccio del Sindaco.

ANALISI

Nello specifico, ci sarebbe piaciuto aumentare ancora di piu' la fascia di esenzione, perche' coloro che hanno un reddito lordo di 15-20 mila euro saranno quelli che soffriranno di piu' dal pagamento di questo ulteriore balzello. Per questi la maggiore spesa annua, sara' di 40 euro. Anche se 40 euro, in un anno, possono sembrare pochi per alcuni, quando si ha poco, tutto fa brodo e distogliere anche quel poco da un bilancio famigliare gia' in difficolta', puo' essere pesante.

Purtroppo, se si fosse agito in funzione di aumentare la fascia di esenzione si sarebbe invece passati dall'equita' all'utopia. Da qualche parte i soldi dovevano uscire per far funzionare la macchina amministrativa senza ridurre i servizi che sono indispensabili per il territorio, soprattutto quello Tarcentino, fortemente disperso su un'ampia area. Si e' sostenuta questa linea, nella speranza e nella consapevolezza che coloro che hanno basso reddito, possono comunque avere la possibilita' di usufruire dei servizi del Comune e cosi, per delle famiglie monoreddito, con figli a carico, la spesa di 40 euro sara' sicuramente, in prima battuta, un sacrificio, ma avendo mantenuto i servizi (pulmino scolastico, mensa, servizi agli anziani, manutenzione strade ecc.) non si sentira' un particolare disagio come invece si sarebbe sentito se, come scelta, si fosse deciso di tagliare i servizi o che questi fossero diventati tutti a pagamento diretto. Se cosi' fosse stato, allora la spesa annuale non sarebbe piu' stata di 40 euro ma di centinaia di euro per ogni nucleo famigliare. E' chiaro che chi non ha bisogno dei servizi, paghera' un po' di piu'. In questo momento, pero', c'e' bisogno anche di una quota di solidarieta' se si vuole mantenere la qualita' della nostra struttura sociale, che subisce gia' da molte parti degli scossoni.

IN CONCLUSIONE

Anche se sospettiamo che ci abbiano invitato al tavolo delle decisioni, piu' per evitare di sentirsi rimbrottare in seguito, piuttosto che per sentire il nostro punto di vista, non possiamo fare il processo alle intenzioni e ci dobbiamo limitare ai fatti, che ci hanno visto partecipi di una decisione alquanto difficile.

Siamo anche noi consapevoli che all'interno della nostra stessa coalizione, ci sono soggetti che si rimangiano troppe volte la parola e altri che partecipano per i loro particolari interessi a discapito di quelli generali e della collettivita'. Ma non possiamo nemmeno metterci sull'Aventino e rifiutarci di vedere la realta'. Dobbiamo fare una azione di posizione con la strategia del “centimetro” per un cambiamento che possa soddisfare le esigenze di tutti, continuando il confronto con gli aspetti anche piu' crudi e piu' difficili da accettare per la nostra etica.

Andrea Meneghetti

Italia dei Valori

rmeneghetti@libero.it

3478825261

2 commenti:

  1. Condivido la decisione, anche se forse si poteva alzare ancora un po' la fascia esente.
    Mi piacerebbe comunque che ci fosse maggiore possibilità di discussione e partecipazione per i cittadini "non addetti ai lavori". Ci sono argomenti sicuramente importanti per tutti, sui quali è arduo poter dire le proprie opinioni. Un blog come questo potrebbe essere utile, ma quanti rispondono? E quale risultato potrebbe dare una diuscussione solo "telematica". E' possibile individuare spazi pubblici "fisici" dove cvonfrontarsi?
    Luigi Revelant

    RispondiElimina
  2. prima cosa, la ringrazio di essere intervenuto.

    poi, secondo me, ci sono dei limiti a trovare spazi per il confronto.

    mi spiego, c'e' da considerare che la maggior parte della popolazione oramai assiste inerte e inconsapevole a cio' che gli accade intorno, non vuole affrontare i problemi.
    Un altro aspetto e' che anche la politica non vuole che ci sia troppo confronto. Un esempio e' la fine che ha fatto il sito internet "unitipertarcento.blogspot.com" che questa maggioranza ha lasciato deliberatamente morire e che nelle intenzioni iniziali doveva essere il luogo telematico per il confronto per Tarcento, almeno per la nostra parte politica.

    Infine di bar ce ne sono tanti, il consiglio comunale e' ad ingresso libero, ma se si sente l'esigenza di essere maggiormente coinvolti, possimao sempre creare noi degli spazi, che costeranno tempo e fatica, ma se lo vogliamo, possiamo provarci!

    Saluti.

    RispondiElimina