Sull'articolo del Messaggero Veneto di oggi (25/01/11), l'Assessore all'innovazione Premoselli annuncia che saranno messe delle telecamere per controllare il territorio.
Sembrerebbe che gli atti vandalici siano uno dei problemi per Tarcento e le sue strutture.
Puo' anche essere, ma il SEMAFORO?
A quanto rimandare ancora la sua riparazione?
Dove sono finiti i soldi?
Davvero un'amministrazione incapace e che vive sulla Luna!
martedì 25 gennaio 2011
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A questa di Semafori e Telecamere aggiungerei: Veleni.
RispondiEliminaIl fatto mi ha ricordato due articoli riguardanti Tarcento apparsi sulla stampa provinciale in tempi molto diversi tra di loro, ma uniti dallo stesso mezzo usato, il veleno.
Il più vecchio riguardava l'avvelenamento di alcuni alberi (abeti rossi) in una abetaia su una collina che guarda a ponente. Il veleno consisteva nel fatto che nei tronchi furono trovate delle barrette di rame... e gli abeti, gli alberi in genere, non producono Cu (rame). Tant'è che per loro è letale, lentamente fa terminare il ciclo vegetale.
L'altro episodio è apparentemente più semplice ed è quello del presunto avvelenamento dei gatti. Qui le variabili sono molte e "randagie", anche le colpe così appaiono più diluite.
Insomma il veleno (quello vero) quando viene usato per soddisfare vendette, invidie, disagi, interessi e fobie. Chi può mai saperlo? Forse l'anima di colui che sa come si usano quelle sostanze e quei elementi.
Magari anche le telecamere che con il loro occhio aperto sanno cogliere e distinguere il gesto disumano se solo potessero camminare e andare per le strade lontane dal centro, passeggiare nei luoghi dove l'abbandono (il non uso) genera angoli validi per tanti degradi. Telecamere per la sicurezza (e io che pensavo fossero solo meravigliosi strumenti di ripresa, occhi per gli occhi del uomo che vuole vedere), capaci di camminare, spingersi fino nei boschi a guardare le piante crescere lontano dai calcoli di mille interessi.