sabato 8 ottobre 2011

TARCENTO SENZA IDEE QUALE FUTURO?

Quando ho letto l'intervista del Sindaco Celio Cossa al Messaggero Veneto riguardo i suoi primi 4 mesi, ho avuto un senso di amarezza.

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Solo ora mi metto a scrivere qualcosa perche' da una parte c'e' la delusione di un'occasione persa per Tarcento e dall'altra la stizza per non essere riusciti a far capire certi messaggi e per esser stati considerati solo dei simpatici visionari.

Posto che per noi Celio Cossa e' un buon amministratore che siamo felici di aver supportato nella sua elezione, purtroppo pero' tutti i dubbi che ci affliggevano prima del voto e subito dopo, vengono a galla.
Come si fa dopo 4 mesi a ritrovarsi a non avere ancora imbastito una progettualita'? Sono proprio questi gli unici momenti in cui e' permesso ad un gruppo eletto di pensare in grande, di porre nuove idee, di avere una visione che vada oltre la normale gestione in emergenza che ha sempre un'amministrazione. Una progettualita' basata su idee nuove ed innovative che se non viene fatta in questo momento, vuol dire aver gettato via un mandato elettorale.

L'attorniarsi di persone stanche, bolse e asfittiche nel pensiero e' stato un errore che il Sindaco paghera' nei termini in cui servira' dare quella sferzata, quel colpo di reni che richiede una sfida tutta nuova. Non e' piu' stagione da compitino. Siamo in un periodo dove la competizione ci tagliera' fuori se non saremo in grado di capire le dinamiche e trovare delle soluzioni ai problemi che si presenteranno di volta in volta. Ma non solo: l'esigenza di avere una strategia per le strutture del territorio (Villa Moretti, Margherita, Bernadia, Ceschia) segnera' la linea di demarcazione tra quello che poteva diventare un ricavo a cio' che e' un costo vivo ed un problema per la collettivita'.

In questi mesi non e' mai emerso neppure il minimo indirizzo a cui si vuole mirare per il territorio tarcentino. Non c'e' stata la proposta di scegliere uno sviluppo che coinvolgesse se il campo industriale, o il settore dei servizi, la cultura e l'istruzione o l'ambito ricreativo. Non e' stata infatti creata una direttrice sui cui muoversi per fare una piattaforma nella quale inserire le peculiarita' e le strutture proprie di questa terra dalle produzioni tipiche, passando per i prodotti artigianali, per giungere alle capacita' industriali e di ricettivita' turistica. Una piattaforma nella quale chiunque avesse idee e proposte o attivita' in atto, potesse provare ad inserirsi.

Per non parlare dell'individuazione delle fattibilita' economiche con l'analisi dei centri di costo e di ricavo per gli eventuali progetti. Una valutazione dei punti di forza e di carenza. Manca totalmente l'idea dello sviluppo dell'intermodalita' sia per le persone che delle merci su un comune che ha anche la possibilita' di avere una stazione ferroviaria che e' lasciata ai margini di ogni contesto sia produttivo che dei servizi al territorio.

Per quanto mi riguarda qualche idea io l'avevo espressa, anche se ancora non mi azzardo a presentare un progetto completo, che in realta' potrebbe esserci, ma che conservo per momenti migliori vista la situazione di cronica carenza culturale, intellettiva e strategica di questo periodo storico che si acuisce in questi territori che hanno perso moltissima strada rispetto alle cittadine ed ai paesi limitrofi.

A 4 mesi dalle elezioni anche i sogni dovrebbero essere gia' stati espressi e qua non si e' sentito proprio nulla! Tabula rasa nei cervelli! E poi in piazza ci sono le feste con ragazze che mostrano il culo! Ma con questi presupposti non si va lontano.


Non c'e' speranza senza intelligenze, senza novita', senza capacita' di coinvolgimento che presuppone rispetto reciproco e finezza intellettiva nel capire le posizioni degli altri: sia di coloro a cui piace vedere culi in piazza, ma anche di coloro che richiedono prodotti culturali che magari danno maggiore valore aggiunto.

Andrea Meneghetti
Italia dei valori
rmeneghetti@libero.it
3478825261

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